In un prossimo futuro, forse nemmeno così lontano, in cui i computer e le applicazioni informatiche diventeranno parte sempre più integrante delle nostre vite, potremo ricreare persino gli “Organi Umani” attraverso apposite stampanti 3D.
Non si tratta di fantascienza da romanzi o da film, bensì di un progetto portato avanti da 2 realtà note e prestigiose: Autodesk e Organovo, impegnate insieme nella progettazione di una strumentazione per la rigenerazione artificiale di tessuti umani.
Un passo quindi verso l'immortalità?
Chi può saperlo, ci vorranno sicuramente decenni prima che si possa arrivare ad un discorso di sperimentazione per queste nuove tecnologie, che tuttavia già in fase di concezione e di studio aprono scenari meravigliosi ed entusiasmanti.
L'innovazione è in questo senso davvero strabiliante se si pensa che in futuro sarà possibile creare direttamente al computer, in laboratorio, gli organi e i tessuti di cui potremo avere bisogno e utilizzarli in seguito tramite trapianti per la cura di tutta una serie di patologie o di malattie (della pelle o dei tessuti, per esempio).
Questa nuova prospettiva è già rivoluzionaria, se pensiamo ad esempio alla condizione attuale in materia di trapianti, alle lunghe code per le scarse disponibilità degli organi, alle numerose limitazioni circa la compatibilità degli stessi o all'età dei donatori e quella dei pazienti.
Il tutto potrà essere realizzato (naturalmente a fronte di anni di studio e di sperimentazioni complesse e particolareggiate) tramite speciali stampanti 3D, che assomiglieranno in maniera molto lontana a quelle oggi disponibili, che riusciranno a modellare i vari organi sulla base dei tessuti esistenti e di cellule staminali (riducendo in questo modo il problema sempre presente del rigetto dei tessuti).
Il processo in fase di studio presso le 2 società è materia espressamente tecnica, per ora basta sottolineare il fatto che Organovo ha già realizzato delle bio-stampanti 3D (che almeno embrionalmente potrebbero riflettere aspetti delle future stampanti speciali), per la modellazione di cellule staminali in nuovi tessuti.
Le macchine che hanno costi, come potete ben comprendere, piuttosto elevati (nell'ordine delle centinaia di migliaia di dollari) sono al vaglio di una particolare società americana chiamata Modern Meadow che si occupa della progettazione e della realizzazione di pelle ecologica per l'industria della moda, ora ancora in una fase embrionale.
Verrebbe da domandarsi perché ci fosse bisogno di un altro colosso come Autodesk quando già le 2 precedenti società potessero vantare un progetto già solido e ben avviato.
La risposta è abbastanza semplice, basti pensare che Autodesk è una delle più stimate e solide società di progettazione industriale e i loro software sono al top nel campo.
Proprio questa loro competenza in campo “architettonico” li sponsorizzerebbe per la creazione di speciali software in grado di valorizzare al massimo le nuove stampanti 3D che, pur potendo contare su progetti già in fase di studio e realizzazione difettano della parte informatica in quanto non esistono programmi ancora capaci di svolgere queste specifiche funzioni di design degli organi.
Proprio su questa linea di pensiero si pone anche Hod Lipson, capo della società robotica “Cornell’s Creative Machines Lab” che dichiara come siamo già in possesso di tecnologie in grado di creare praticamente qualsiasi cosa, ma restiamo fortemente limitati dal fatto che non esistano software in grado di progettare tali soluzioni.
Per il momento non ci resta che attendere eventuali e futuribili sviluppi in quanto questa nuova tecnologia dovrà essere ancora studiata, sviluppata e testata prima di poter sfruttare tutte le potenzialità di cui potrà godere, tuttavia siamo fortemente positivisti e ci auguriamo che possa davvero prendere piede perché segnerebbe un sicuro punto di svolta nel futuro dell'uomo.